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Alessandro D’Amico, il brand manager di Birra Moretti che ha scelto la Cattolica

06 febbraio 2024

Alessandro D’Amico, il brand manager di Birra Moretti che ha scelto la Cattolica

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Credits: Heineken, Event & Hospitality Team


Londra tira i calci a chi vuol guardare indietro, canta Riccardo Zanotti nell’ultimo album dei Pinguini Tattici Nucleari. Deve averlo pensato anche Alessandro D’Amico, classe 1992, brand manager di Birra Moretti nell’headquarter londinese di Heineken. I suoi occhi sono ben puntati verso il futuro; Londra è un luogo che fin da subito gli ha restituito «una sensazione ben precisa: qualsiasi cosa si voglia fare, qui ci sono le opportunità per realizzarlo». Lo racconta, Alessandro, con il sorriso di chi ha ben chiaro cosa vuole fare. «Mi attrae essere un marketeer di brand italiani» continua il 32enne, alumnus della Facoltà di Economia, con un passato ricco di soddisfazioni alla Unilever. «Mi piace molto l’idea di essere un ambasciatore dell’italianità del mondo. E Birra Moretti mi consente di farlo. Non vendiamo solo una birra, ma un approccio culturale. Un sistema di valori. La birra è una scusa per incontrarsi, per stare insieme».

Quello britannico, spiega, è «il mercato più importante dopo quello italiano» e Moretti, oltremanica, «è la birra numero uno nel segmento Premium continental beers». Lui non si sente affatto un cervello in fuga. «Sono un cervello curioso», risponde. Ma non è solo la curiosità a tenerlo lontano da casa. «A me l’Italia manca» continua. «Ma la vedo come un punto di arrivo, più che un luogo di crescita durante la mia carriera. In Inghilterra se lavori bene ci sono grandi opportunità di crescita. In Italia, al contrario, è molto più complicato diventare dirigente finché non hai i capelli bianchi».

La sua giornata inizia presto, sulle sponde del Tamigi. Sveglia alle 6, palestra. «È un’ora di tempo, quella, molto importante per me. Stare da solo, prima di entrare nella lavatrice degli impegni quotidiani, fa davvero bene. Alla mente ancor più che al fisico». Un buon pranzo, verso mezzogiorno, interrompe la prima parte della sua giornata lavorativa. «Seguito da un immancabile caffè espresso» sottolinea. «La sera, invece, mi dedico alle attività pro bono della Livery Company dei Marketors». Proprio quelle che gli hanno permesso, come segretario della corporazione degli esperti di marketing della City of London, di essere insignito della Freedom of the City, l’onorificenza tipicamente anglosassone nata dalla pratica medievale di garantire ai cittadini più rispettati la libertà dalla servitù.

«Mi piace molto farlo, perché sono attività legate al marketing e hanno un impatto diretto molto forte sulla comunità» racconta Alessandro, che ricorda la «grande soddisfazione personale» nell’essere passato, in pochissimi anni, dal vedere i grattacieli dello Square Mile dalla lontana Aldgate East a vivere appieno il cuore sempre pulsante della City. «Sono originario di Casoli, un piccolo paese d’Abruzzo di 6mila abitanti in provincia di Chieti. Ricevere così tanti messaggi d’affetto per questo premio così lontano da casa mi ha riempito il cuore».

Qualche messaggio è arrivato anche dagli ex compagni di corso dell’Università Cattolica. «I ricordi che mi legano ai chiostri di Largo Gemelli sono tantissimi» ricorda il giovane manager, che torna con la memoria alle lezioni di Microeconomia di Economia e Gestione aziendale. «Mi hanno aiutato soprattutto a ottenere una big picture di quello che faccio, la visione d’insieme. Sono grato al professor Luigi Campiglio per il tempo che mi ha dedicato durante la preparazione della tesi, e a Renato Fiocca per l’ispirazione durante le sue lezioni di Marketing. Ho scelto l’Università Cattolica perché prima di tutto volevo venire a Milano». Per lui, figlio di imprenditori del settore, il Salone del Mobile era «una preziosa boccata d’aria». Non ha mai avuto dubbi sul voler fare l’università a Milano, per questo ha scelto la Cattolica. «Per la sua reputazione e per la multidisciplinarietà» conclude. «Ed è stata una scelta vincente».

Un articolo di

Francesco Berlucchi

Francesco Berlucchi

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