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La storia di Bianca, e il suo amore per la Filosofia

13 marzo 2024

La storia di Bianca, e il suo amore per la Filosofia

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Quando le si chiede di parlare dell’Università Cattolica, non riesce a farlo senza utilizzare l’aggettivo possessivo. «La mia università», per Bianca Consul, è quella dove si è laureata in Filosofia, prima nel corso di laurea triennale e poi in quello magistrale. È l’ateneo dove ha scelto di fare il dottorato di ricerca e nella cui biblioteca sta preparando la tesi in “Studi umanistici. Tradizione e contemporaneità” sulle opere di Karl Leonhard Reinhold, in particolare sulla teoria del realismo logico. La Cattolica è, prima di tutto, il luogo dove Bianca ha capito chi è e qual è il suo pezzo di mondo. «Studiare dà senso alla mia esistenza» racconta la dottoranda. «La grande speranza, per me, è rimanere nel campo accademico, sebbene sappia che è un percorso lungo e tortuoso. Ma sono pronta ad affrontarlo».

Nel frattempo il suo percorso magistrale, con profilo Teoretico - logico - epistemologico, si è coronato vincendo il Premio di laurea Fondazione Grazioli dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. «L’emozione è stata fortissima» prosegue Bianca. «Soprattutto perché ad assegnare questo riconoscimento è stata un’istituzione storica milanese, nata per volontà di Napoleone, che annovera, tra coloro che ne hanno fatto parte, Alessandro Manzoni, Alessandro Volta, Achille Ratti, Camillo Golgi, Giosuè Carducci».

 

Ad essere premiata è stata la sua tesi di laurea magistrale Rappresentazione e autorappresentazione tra Versuch einer neuen Theorie des menschlichen Vorstellungsvermögens e Beiträge zur Berichtigung bisheriger Missverständnisse der Philosophen, due opere di Reinhold. «Studiare filosofia oggi ha un significato sociale, se ci si occupa di etica e morale» spiega l’alumna della Facoltà di Lettere e Filosofia. «Nel campo della gnoseologia e dell’epistemologia, che sono i campi che frequento maggiormente, occuparsi di filosofia significa ripensare i concetti del passato con le lenti del presente. E quindi riutilizzare le categorie storiche per vedere se possono ancora funzionare, o se devono essere modificate».

Per Bianca, la filosofia può «far evolvere grandemente la realtà» perché «è un pensiero critico». E come tale «riflette sul proprio processo, e può aiutare le altre scienze a riconoscere il proprio percorso e superare gli intoppi». Un ostacolo per nulla banale, per lei, è stato l’esame sull’etica di Spinoza, nel corso tenuto da Giuseppe D’Anna. «Le proposizioni dell’etica erano richieste a memoria. Me le ricordo ancora adesso. Al di là del voto, è stato un esame veramente soddisfacente, e poi il professore è diventato mio relatore della tesi sia per la triennale sia per la magistrale, e adesso anche per la tesi di dottorato».

Tra le tante attività, nel «suo» ateneo, Bianca partecipa alla vita della comunità dell’Università Cattolica anche attraverso l’orchestra dello Studium musicale diretta da Enrico Reggiani, nella quale suona il violino. «Tra i chiostri ho compreso il valore dell’atto di studio, del tempo che sfruttiamo sui libri e della dedizione che mettiamo» chiosa la dottoranda. «Il consiglio è non perdersi d’animo. Anche quando sembra che non abbia senso ciò che stiamo studiando, quando pare che le opere che stiamo leggendo non ci dicano nulla. A un certo punto si aprono finestre sul nostro passato, e la filosofia diventa parte della vita stessa. Il pensiero critico diventa elemento costante della nostra quotidianità».  

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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