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Cento anni di storia, venti di noi

06 ottobre 2022

Cento anni di storia, venti di noi

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Il caso non esiste e credo sia vero anche in questa circostanza. Da un messaggio scambiato il giorno della Domenica delle Palme con Francesca di Sebastiano per chiedere qualche consiglio nasce l’idea di ritrovarsi in una chat e, con Nazario Foschi, di organizzare una festa per i nostri vent'anni di laurea.

La chat è un gran successo; in poco più di una settimana, raggiungiamo più di 180 delle 220 matricole iscritte nell’anno accademico 1996/97 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, a Roma. Qualcuno lo avevamo già perso per strada durante gli anni universitari, perché aveva trovato la sua strada, magari diversa dalla nostra; qualcuno, purtroppo, ci ha lasciati troppo presto. Arriviamo quindi a 178 partecipanti fissi e attivi.

L’entusiasmo è alle stelle e in brevissimo ci ritroviamo come tanti adolescenti a postare saluti, foto e ricordi nella chat.

La voglia di raccontarsi e di raccontare è talmente forte e contagiosa che immagino di iniziare la nostra festa lì dove tutto è cominciato. Una breve chiacchierata con la dottoressa Ilenia Pagani e con il professor Roberto Persiani e cresce e matura l’idea di poterci incontrare in Ateneo.

Mille preparativi hanno preceduto l’incontro, ma soprattutto tanta ansia: ansia di non essere all’altezza, ansia di non riconoscersi, ansia di non ritrovarsi, ansia da partecipazione.

Sono arrivata in anticipo, molto in anticipo. Ho aspettato oltre un’ora sull’uscio del Centro Congressi, sperando di vedere qualcuno diretto verso di me.

A un certo punto arriva Sara: la stessa, come ai tempi dell’Università, solo… accompagnata da sua figlia adolescente. Ho capito che eravamo sulla strada giusta. Qualche abbraccio e qualche chiacchiera con Sara mentre sono attenta a guardarmi attorno. Inizio a vedere comparire, solitarie o a piccoli gruppi, persone dirette verso di noi da ogni strada attorno: dal Centro pastorale, dai Biologici, dal Policlinico. Un tuffo al cuore: sembrava non ci fossimo mai lasciati e anche l’ansia dell’imbarazzo pian piano inizia a dissiparsi; abbiamo condiviso troppa vita per non riconoscerci.

A un tratto un gruppo di giovani ragazzi, evidentemente in giro esplorativo, si avvicina a noi, richiamato dal professor Luigi Cataldi, che intanto ci aveva raggiunti: sono le nuove matricole in giro per il campus due giorni prima di iniziare le lezioni. Il cuore batte forte ricordando quel mio, quel nostro primo giorno tanto sognato e tanto sudato.

Ho pensato a quel bollettino d’iscrizione, così esoso per le tasche della mia famiglia, pagato “a sorpresa” dal mio papà. Caro papà, quel bollettino ha cambiato la mia vita e la vita di tutti noi: di questo ti sarò sempre grata fin lassù.

Ci ritroviamo in Sala Italia: con noi c’è anche il Direttore di Sede, dottor Lorenzo Cecchi, mentre la prorettrice Antonella Sciarrone Alibrandi, in collegamento da Milano, ci ha regalato l’accoglienza di “mamma Cattolica”, come quel primo giorno da matricole.

Il professor Persiani ci ha poi introdotti allo spirito di Alumni, una comunità di persone che condividono i medesimi ideali, per lo scambio di idee e di esperienze.

In una breve presentazione abbiamo rivisto insieme le foto condivise: come eravamo e come e cosa siamo diventati; abbiamo dato voce a chi ha dovuto o ha voluto lasciare l’Italia per lavorare.

Con nostra grande sorpresa e gioia è intervenuto anche il professor Gennaro Nuzzo, docente di tutti noi, che ha saputo riportarci con le sue parole, e soprattutto con la sua stessa presenza, al senso autentico dello spirito di appartenenza che ci lega all’Università Cattolica.

Abbiamo concluso il pomeriggio con una riflessione e un momento di preghiera con don Antonio Bomenuto in ricordo di Fabrizio Pirro, nostro compagno d’anno non più con noi.

Inutile dire che abbiamo pianto tutti, ma abbiamo anche riso: un brindisi all’aperitivo e poi via alla festa, con la certezza che questo è solo l’inizio della nostra nuova storia!

Un articolo di

Angela Mastronuzzi

Angela Mastronuzzi

Alumna della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’anno 2002

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