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Shaping the Future, a Dubai per COP28 e transizione energetica

10 ottobre 2023

Shaping the Future, a Dubai per COP28 e transizione energetica

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La COP28 può essere «un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere». Nell’ultima Esortazione apostolica a tutte le persone di buona volontà, Laudate Deum, Papa Francesco passa in rassegna le Conferenze sul clima, dedicando due capitoli dell’Esortazione ai vertici Onu sul clima, le cosiddette COP, con i loro progressi e fallimenti. Si tratta delle Conferenze dei firmatari della Convezione quadro sui cambiamenti climatici approvata al summit di Rio de Janeiro nell’anno di un altro storico trattato, quello di Maastricht. Da allora, i Paesi firmatari si riuniscono per fare il punto sulla situazione del cambiamento climatico e sulle relative politiche comuni. 

In vista della COP28, che si terrà negli Emirati Arabi, a Dubai, a partire dal prossimo 30 novembre, nel ricco palinsesto di progetti istituzionali di respiro internazionale dell'Università Cattolica si è svolto giovedì 5 ottobre l’incontro Shaping the Future: Cop28 and the Energy Transition. Un evento importante proprio in questo contesto, tenutosi all’Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi e realizzato grazie alla community degli Alumni dell’ateneo. 

«Grandi aspettative si appuntano sulla COP28, anche perché si svolge in un Paese del Golfo, che è hub dell’economia delle fonti fossili», ha affermato a margine dell’incontro Roberto Zoboli, Pro-Rettore con delega al coordinamento e alla promozione della ricerca scientifica e della sostenibilità. «Le posizioni verso un impegno di decarbonizzazione globale e “Net Zero” di emissioni sono ancora distanti su temi come il peso da attribuire alle tecnologie di cattura, uso e stoccaggio del carbonio. Più convergenza vi è invece su obiettivi molto ambiziosi riguardanti le energie rinnovabili, da triplicare secondo posizioni della Commissione Europea». 

L’incontro promosso da Alumni ha discusso queste prospettive con un’attenzione specifica sul ruolo delle imprese e del settore privato. Dopo i saluti di Lorenzo Fanara, ambasciatore italiano negli Emirati Arabi, che ha sottolineato «la grande opportunità che un evento come questo rappresenti nell’ambito dell’orizzonte professionale», Marco Villa, CEO di LiveMV Management Consulting, alumnus e referente del Comitato Internazionale Alumni UCSC – Dubai & UAE ha moderato un panel i cui relatori, oltre al professor Zoboli, sono stati Silvia Rigato, Strategy Managing Director di Accenture e alumna (nel video, in collegamento per il programma di Rai Italia, Casa Italia) e Giovanni Bozzetti, vicepresidente vicario di Confindustria Cisambiente, presidente e amministratore delegato di EFG Consulting e docente all’Università Cattolica.

 

Gli interventi hanno evidenziato gli incentivi alla transizione ancora incerti per molte imprese, specie nei Paesi dell’area Medio Oriente e Nordafrica e per quelle più piccole in Europa. «Anche in presenza di una forte politica di transizione per fonti di energia e clima, una delle barriere può essere la mobilitazione di risorse finanziarie», ha commentato il professor Zoboli. «Le stime ci dicono che a ogni euro di finanza pubblica dovrà corrispondere un investimento del settore privato che va da due a cinque euro. È evidente come questo richieda l’acquisizione di una cultura strategica della transizione energetica da parte delle imprese». 

Non meno importante sarà «il consenso delle persone e dei consumatori», ha concluso Zoboli. «Un tema troppo a lungo trascurato dalle politiche di transizione», che va affrontato coerentemente con «la profondità del cambiamento che stiamo vivendo». Del resto, ce lo ha ricordato Papa Francesco nella Laudate Deum, «se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande, non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente».

Un articolo di

Francesco Berlucchi

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