"Ho imparato soprattutto che chiedere 'Come stai?' può non essere scontato e può avere un significato molto più importante di quello che normalmente si utilizza"
Alumni Università Cattolica del Sacro Cuore
Marzo 2020
Stiamo vivendo momenti difficili in cui ciascuno di noi, nella sua concreta esperienza, ha dovuto modificare la propria vita quotidiana sia sul piano personale che professionale. Ci è stato chiesto all’improvviso di acquisire nuovi approcci lavorativi, cui alcune realtà erano già preparate ma altre meno; di ideare nuove soluzioni per portare avanti progetti o per riadattare/rilanciare gli obiettivi prefissati; di sperimentare una nuova prossimità nel vivere i legami con i nostri familiari e i colleghi di lavoro.
Le sedi dell’Ateneo sono vuote, silenziose ma le attività non si fermano: #insiemeadistanza studenti, docenti, alumni, personale tecnico amministrativo sono riuniti in una comunità virtuale che fa sentire la propria voce.
Nascono così le storie che fanno bene degli Alumni dell’Università Cattolica, persone che si sono formate secondo principi comuni e sono capaci di vivere «nel cuore della realtà». Sono messaggi positivi e costruttivi per restituire agli altri, in ottica di resilienza, proattività e creatività, che cosa si può imparare anche da esperienze oggettivamente difficili.
Come ha sottolineato la Professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, Presidente Alumni Cattolica, infatti:
«Siamo convinti che mettere in comune buone idee e buone pratiche possa essere di aiuto per tutti e possa servire a farci sentire vicini, seppur a distanza, e parte della grande famiglia dell’Università Cattolica e dei suoi laureati».
Prorettore Vicario dell'Università Cattolica e Presidente Alumni Cattolica, la Professoressa presenta il progetto "Le voci di #AlumniUnicatt storie che fanno bene" e invita gli Alumni a raccontare la loro esperienza, per condividere un numero sempre più alto di storie di positività.
"Ho imparato soprattutto che chiedere 'Come stai?' può non essere scontato e può avere un significato molto più importante di quello che normalmente si utilizza"
"Dobbiamo ripartire da valori precisi: solidarietà, collaborazione, cooperazione ed è indispensabile una grandissima flessibilità. Valori che a noi alumni, grazie al nostro percorso di studi, sono sempre stati cari e quindi mettiamoli in campo!"
“Questa crisi ci ha insegnato che il valore più importante di un’azienda, l’asset più significativo benché non registrato in uno stato patrimoniale, è la propria comunità”
“Vorrei poter trarre tre insegnamenti positivi, anche per il futuro: la motivazione delle persone, la flessibilità e la cooperazione, il ruolo dello smartworking”
"Ci manca andare a teatro, al cinema, la musica live ma forse è il momento giusto per progettare una nuova convergenza tra l'offerta quotidiana dello spettacolo dal vivo e il consumo culturale più a 360°"
“Cerchiamo di essere il più vicino possibile ai nostri clienti e l’uno con l’altro per supportarci e fare in modo che il lavora sia creativo, frizzante e non essere mai soli”
"E' stato un onore poter aiutare il mio Paese anche a distanza".
"Bisogna lavorare su diverse dimensioni, per rispondere in maniera resiliente alla crisi che stiamo vivendo e per aiutare a traghettare le organizzazioni in un post crisi"
"Il nome include la causa di tutto questo "covid" ma è anche l'unione di due parole chiave, specialmente in questo periodo: cooperazione e vida"
"L'unica strategia alle sfide dell’oggi e del domani appare quella di ritornare a pensare all’uomo, mettendolo al centro di ogni azione. Un uomo che non è mai da solo bensì è sempre inserito inscindibilmente all’interno di una comunità"
“Lavorare da remoto è permesso – prima di tutto - dai principi su cui hai costruito la tua architettura di valori insieme alla persone con cui lavori, insieme ai tuoi collaboratori”
"Mai come in questo periodo gli album di figurine possono essere uno strumento positivo per piccoli e grandi per imparare divertendosi, giocare insieme o da soli e soprattutto per ripartire dalle cose belle che ci circondano"
"Lo sguardo di chi arriva al Pronto Soccorso con il sospetto di infenzione da coronavirus, è uno sguardo che colpisce nel profondo, sono persone terrorizate e il sostegno verbale è l'unico che cerchiamo di non perdere mai..."
"Un bel modo di raccontare una comunità, la comunità scolastica, che quando è messa alla prova, restituisce dei percorsi eccezionali... #distantimaunitiperlascuola"
"Nonostante le difficoltà è comunque un momento importante dove posso continuare a contribuire alla missione dell’organizzazione per cui lavoro con nuove idee e nuovi modi di affrontare la quotidianità"
"Tutto questo ci sta insegnando cose nuove, che possiamo sintetizzare con la parola resilienza: andiamo al di là di tutto quello che era il nostro ordinario. Troviamo nuove soluzioni, studiamo le necessità e cerchiamo di essere di aiuto per tutti"
"Si raggiunge concretamente un obiettivo comune che ci porta lontani da sentimenti di rabbia o frustrazione verso la situazione ma a sentimenti di positività ed efficacia"
"Questo umanun non è fatto per questa separatezza. L'essere umano è ontologicamente comunione, c'è altro che riduce l'umanità a atomi separati gli uni dagli altri, senza orizzonte e una meta comune. Salviamo l'umanità"
"Un saluto di solidarietà e vicinanza a tutta la comunità universitaria"
Hanno frequentato la scuola di giornalismo dell’Ateneo e sono in prima linea, su diverse testate, nel racconto della pandemia da Coronavirus. Ma testimoniano tutti insieme che i media, soprattutto online, restano ancora vitali.
Formatisi presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, pronti ed educati nelle aule e in tirocinio, a prepararsi a ogni “allerta”, i medici, Alumni dell'Ateneo, raccontano le loro esperienze in campo per affrontare l'emergenza sanitaria.